La guerra come menzogna: accanto ai bambini e alle bambine di Gaza

 

“Abbiamo il desiderio di non far passare niente
senza ricordarci che dobbiamo vergognarci
per quello che sta accadendo
e che dobbiamo alzare una barriera contro la violenza, contro la menzogna”.
A. Canevaro

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Ogni bambino e ogni bambina ha diritto di “crescere ed essere educato in condizioni di pace e di
sicurezza”.
Sono le parole della Convenzione sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza, continuamente disattese nel mondo. L’ONU nel 2022 ha individuato sei tipi di violazioni a danno dei bambini in tempo di guerra: uccisioni e mutilazioni, reclutamento e utilizzo dei bambini da parte di forze armate o milizie, stupri e altre forme di violenze sessuali, attacchi a scuole ed ospedali, rapimenti, impedimento dell’aiuto umanitario.
Le notizie che arrivano dalla Striscia di Gaza in questi ultimi mesi rappresentano una ferita aperta, il cui dolore non può essere taciuto, la sua sutura non può essere più rimandata.
È nostro desiderio, come Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia, chiedere che i diritti delle bambine e dei bambini che vivono a Gaza, così come in ogni geografia di questo pianeta, siano garantiti.
La responsabilità verso i più piccoli in questo momento non è solo quella di riconoscere un orizzonte di pace, ma prima ancora, il diritto a sognare un futuro altro rispetto a quello in cui si è cresciuti, a concedere una fiducia rinnovata ad un mondo adulto che non ha saputo proteggere e tutelare e ha tradito, senza pensieri, il diritto alla vita per intero.

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